Hostess Promoter Freelance

Aprire la Partita Iva come Hostess e Promoter

Quando il lavoro da Hostess o da Promoter smette di essere occasionale è necessario regolarizzare tutti gli aspetti fiscali. In questo articolo spiego quando e come aprire la propria Partita IVA evidenziando, anche con esempi pratici, come ottimizzare la tassazione scegliendo il corretto Regime Fiscale.

La figura dell’Hostess e del/della Promoter si è sviluppato sempre più negli ultimi anni anche grazie alla diffusione di numerose Agenzie di Comunicazione. Per tanti giovani e meno giovani è diventato dunque tutt’altro che un lavoro occasionale.

Molto spesso le stesse Agenzie di Comunicazione scelgono di regolarizzare la posizione fiscale di questi Professionisti con l’utilizzo della Prestazione Occasionale, altre volta invece è richiesta ai Professionisti l’apertura di una Partita IVA.

Sono quindi tanti i dubbi fiscali delle varie Hostess o Promoter a riguardo. Le domande poste più spesso sono:

  • Come posso regolarizzare la mia posizione fiscale?
  • Posso lavorare con la Prestazione Occasionale?
  • Devo per forza aprire una Partita IVA?
  • Quante tasse pagherò sui miei guadagni?

In questo articolo quindi cercherò di rispondere ai dubbi più frequenti anche grazie all’aiuto di esempi numerici pratici, analizzando nello specifico quanto costa aprire una Partita IVA e quante tasse pagherà una Hostess o Promoter sui suoi compensi.

Come e quando usare la Prestazione Occasionale

Tantissime agenzie di Comunicazione usano spesso la Prestazione Occasionale per pagare le proprie Hostess e Promoter. Secondo questo metodo di pagamento, è necessario pagare i propri Collaboratori Occasionali (Hostess e promoter) applicando loro una Ritenuta d’ Acconto del 20% sui compensi.

Nello specifico se una Hostess o un Promoter, ad esempio, effettua un lavoro Occasionale per un’agenzia per il compenso pattuito di 200 Euro, questo’ ultima deve applicare una trattenuta del 20% (40 Euro) sul compenso e pagare quindi “solo” 160 Euro. L’agenzia in questione sarà quindi obbligata a versare allo Stato, tramite modello F24 entro il 16 del mese successivo, le 40 Euro di differenza che rappresenteranno quindi un anticipo sulla futura tassazione della Hostess.

Su questo argomento ho letto tantissime notizie errate sul web. L’idea più diffusa è quella che è possibile utilizzare la Prestazione Occasionale fino al raggiungimento di 5.000 Euro di compensi annui, mentre al di sopra di questa cifra è obbligatoria l’apertura di una Partita IVA.

Niente di più sbagliato!

L’utilizzo o meno della Prestazione Occasionale non segue nessun limite di incasso annuale. Ciò che invece regola l’utilizzo della Prestazione Occasionale o meno è il Principio di Abitualità ed il Principio di Occasionalità.

Ciò significa che è possibile utilizzare la Prestazione Occasionale solo UNA TANTUM ed a prescindere dal limite dei compensi.

Se una Hostess ad esempio dovesse accettare UNA TANTUM (al massimo una volta durante l’anno) un lavoro della durata massima di 30 giorni, per un compenso pattuito di 7.000 Europotrebbe utilizzare la Prestazione Occasionale anche se il compenso supera quindi la soglia di 5.000 Euro. Non sarebbe quindi obbligata all’utilizzo della Partita IVA.

D’altra parte, ad esempio, se una Hostess o Promoter dovesse accettare un lavoro ripetuto nei mesi (dunque per più di una volta l’anno) per un compenso di 100 Euro (1.200 Euro annuali ad esempio) sarebbe in questo caso impossibilitata ad utilizzare la Prestazione Occasionale in quanto verrebbe meno il Principio di Occasionalità.

In questo secondo caso la Hostess o Promoter sarebbe obbligata all’apertura di una Partita IVA. 

Se pensi che questa sia una cattiva notizia ti sbagli di grosso. Il più delle volte l’apertura della Partita IVA può essere più conveniente rispetto all’utilizzo della Prestazione Occasionale, anche per redditi bassi, inoltre permette di regolarizzare la propria posizione contributiva.

Esiste infatti un Regime Fiscale Agevolato creato per tutte quelle attività Professionali e non, che ti permetterà di risparmiare anche migliaia di Euro in tasse: il Regime Forfettario.

Quanto costa aprire una Partita IVA? E come funziona?

Iniziamo subito con una bella notizia. I costi per aprire una partita iva per una Hostess o Promoter (ma più in generale per tutti i Professionisti) sono quasi nulli se non ci si rivolge ad un commercialista. Mentre tenere aperta negli anni la Partita IVA avrà limitati adempimenti obbligatori.

Per aprire la Partita IVA basterà quindi recarsi presso qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate e compilare l’ apposito modello: il Modello AA9/12. Questo modello è formato da 4 pagine, e va compilato con cura nei quadri necessari (almeno a, b, c). Sarà importantissimo scegliere il Regime Fiscale corretto, ed il Codice ATECO pertinente all’ attività svolta.

Si avrà a disposizione la possibilità di aprire la Partita IVA in modo retroattivo fino a 30 giorni prima. Chi invece, per volontà o necessità, decidesse di aprire la propria Partita IVA in modo retroattivo oltre i 30 giorni indietro, incorrerà in una sanzione di 400 Euro (se pagata entro i termini ridotta a 1/8 per cui 50 Euro).

Regime Forfettario per Hostess e Promoter: come funziona

Come già accennato, aprire una Partita IVA nel Regime Forfettario risulterà la scelta più vantaggiosa. Se, come abbiamo già visto, l’apertura della Partita IVA può essere quasi gratuita, i vantaggi non finiscono di certo qui. Il Regime forfettario infatti è il Regime Fiscale attualmente più conveniente. Ti elenco dunque i vantaggi:

 

  • Non ha IVA – Il Regime Forfettario è esente IVA. Ciò significa che quando emetterai una fattura non dovrai aggiungere il 22% di IVA ai tuoi compensi. Ciò può risultare vantaggioso per i tuoi clienti finali (le Agenzie di Comunicazione con cui collaborerai) perché non dovranno pagare il 22% in più. Risulterai dunque più concorrenziale rispetto a tutti quei Professionisti che dovranno invece inserire il 22% in più sulle proprie fatture, e dunque risulterà più vantaggioso per le Agenzie collaborare con te.
  • Non ha Ritenuta d’ Acconto – Oltre ad essere esente IVA, il Regime Forfettario sarà esente anche dalla fastidiosa Ritenuta d’ Acconto. Come abbiamo visto prima, nel caso della Prestazione Occasionale, il proprio compenso sarà decurtato del 20% di Ritenuta d’ Acconto. Questo non succederà invece nel Regime Forfettario, verrà infatti pagato il totale fattura senza alcuna detrazione. Un altro vantaggio del Regime forfettario è che anche esente dal pagamento dell’ IRAP (un altro 3,9% risparmiato).
  • Ha le tasse più basse – Il vantaggio più importante (a mio parere) del Regime Forfettario rispetto a tutti gli altri Regimi Fiscali è che ha le tasse più basse presenti in Italia. La tassazione IRPEF (detta Imposta Sostitutiva) è attualmente pari al 15%. Negli altri Regimi Fiscali esistenti (Regime Ordinario o Semplificato) la tassazione IRPEF invece va calcolata sugli scaglioni di reddito. In ogni caso lo scaglioni più basso (da 0 a 18.000 Euro) è del 23%, e sale via via fino al 43%.
  • Ha una contabilità semplificata – Oltre ad avere dei grandi vantaggi fiscali, il Regime Forfettario ha anche dei grandi vantaggi contabili. È esonerato ad esempio dall’invio degli Studi di Settore, dalla Dichiarazione IVA Trimestrale ed Annuale, ed è esonerato anche dalla registrazione delle fatture. Insomma, tante rotture in meno!

Oltre ad avere dei grandi vantaggi, il Regime Forfettario ha anche degli Obblighi. 

Il primo di questi obblighi è quello di non fatturare più di 30.000 Euro annui (nel 2019 questi limiti saranno più elevati). E se dovessi fatturare più di 30.000 Euro annui cosa accadrà? Di sicuro uscirai fuori dal Regime Forfettario perdendone i vantaggi, ma bisogna distinguere 2 casi:

  • Se fatturerai tra 30.001 e 45.000 Euro sarai obbligato ad uscire dal Regime Forfettario il 1 Gennaio dell’anno successivo, ed accederai al più costoso Regime Ordinario o Semplificato.
  • Se fatturerai più di 45.000 Euro sarai obbligato ad uscire fuori dal Regime Forfettario nello stesso anno. Dovrai quindi rettificare tutte le fatture emesse rimettendole con l’IVA. Se quindi ipotizzi di poter fatturare oltre i 45.000 Euro in un anno non aprire una Partita IVA nel Regime Forfettario nel modo più assoluto!

Un altro obbligo/requisito da rispettare per accedere al Regime Forfettario è quello di non aver fatturato o non aver ricevuto redditi da lavoro dipendente superiori a 30.000 Euro nell’anno precedente.

In verità esistono altri requisiti da rispettare per accedere al Regime Forfettario, purtroppo in materia si susseguono i cambiamenti. Se vuoi verificare di possedere tutti i requisiti per accedere a questo Regime di Vantaggio puoi leggere questo articolo o rivolgerti al tuo commercialista di fiducia.

Ricapitolando come abbiamo visto, e come analizzeremo con un esempio pratico successivamente, con la Partita IVA nel Regime Forfettario saremo tenuti a pagare mediamente il 15% di tasse (Imposta Sostitutiva IRPEF).

Oltre a questi siamo tenuti a pagare i nostri Contributi Previdenziali.

Contributi Previdenziali INPS per Hostess e Promoter: come funziona il calcolo

Hostess e Promoter (come tutti i Professionisti senza cassa di appartenenza) avranno l’obbligo di iscriversi alla Gestione Separata INPS. Verseranno quindi i propri Contributi Previdenziali in percentuale sul proprio Reddito Netto, quindi senza nessun costo fisso annuale.

La Gestione Separata INPS infatti prevede una percentuale del 25,72% (nel 2019 questa percentuale potrebbe essere più elevata) da calcolare sul Reddito Netto. Quindi, al contrario dei Commercianti o degli Artigiani, Hostess e Promoter (così come tutti i Professionisti in Gestione Separata) pagheranno i propri Contributi Previdenziali solo se fattureranno. Se non dovessero fatturare non saranno tenuti ad alcun tipo di pagamento.

Hostess e Promoter: quante tasse pagheranno

Per analizzare quante tasse e quanti Contributi Previdenziali verseranno Hostess e Promoter ci serviremo dell’aiuto di un esempio pratico, naturalmente valido per l’anno in corso.

Ipotizziamo una Hostess o Promoter, all’ interno del Regime Forfettario, che fatturi 25.000 Euro in un anno.

Il primo passo da compiere sarà quello di calcolare il proprio Reddito Lordo. Il Reddito Lordo è dato dalla differenza tra Fatturato Lordo meno Costi (Fatturato Lordo – Costi)

Nel Regime Forfettario i Costi sono stabiliti in modo forfettario. Lo Stato infatti ha deciso una percentuale di costi fissa (e differente per ogni tipo di Attività svolta) da calcolare sul proprio Fatturato Lordo. questa percentuale è detta Coefficiente di Redditività, e nella categoria Hostess e Promoter è pari al 22%.

Basterà quindi applicare il 22% di Costi Forfettari al nostro Fatturato Lordo per trovare il nostro Reddito Lordo che quindi sarà pari a 19.500 euro (25.000 – 22%).

Con il Reddito Lordo siamo quindi in grado di calcolare la nostra tassazione IRPEF che ti ricordo sarà del 15%. La tassazione IRPEF sarà quindi pari a 2.925 Euro (19.500 – 15%)

Dal Reddito Lordo calcoleremo anche i nostri Contributi Previdenziali INPS in Gestione Separata. Questa percentuale ti ricordo essere pari al 25,72%. I Contributi Previdenziali saranno quindi pari a 5.105 Euro (19.500 – 25,72%).

Riassumendo, una Hostess o Promoter che fatturerà 25.000 Euro nel Regime Forfettario pagherà 2.925 Euro di tassazione IRPEF e 5.105 Euro di Contributi Previdenziali INPS.

Manca soltanto un’ ultima spesa da tenere in considerazione.

Quanto costa un Commercialista per Hostess e Promoter

Un Commercialista per la gestione della Contabilità di una Hostess o Promoter nel Regime Forfettario ha in media un parcella che oscilla tra i 800 ed i 1.400 Euro all’anno.

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