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Le differenze tra Marketing, Branding e Pubblicità

Non è un segreto che ci sia molta confusione tra i concetti di marketing, branding e pubblicità; e penso che la colpa sia, in gran parte, di chi lavora nel settore.

Sicuramente facendo una ricerca online si trovano una marea di articoli che spiegano le differenze. Di seguito alcune definizioni che gli esperti di marketing hanno da dire sulle differenze tra marketing, branding e pubblicità: “Il marketing è il complesso delle tecniche intese a porre merci e servizi a disposizione del consumatore e dell’utente in un dato mercato nel tempo, luogo e modo più adatti, ai costi più bassi per il consumatore e nello stesso tempo remunerativi per l’impresa” ; “Il branding è l’insieme di attività strategiche e operative relative alla costruzione e alla gestione della marca”; “Per pubblicità si intende quella forma di comunicazione di massa usata dalle imprese per creare consenso intorno alla propria immagine, con l’obiettivo di conseguire i propri obiettivi di marketing”.

E ancora: “Il marketing è una tattica push o di spinta, il branding è una strategia pull o di tirata”“Marketing significa preparare il proprio prodotto per il mercato, pubblicità significa diffondere la conoscenza dei propri prodotti sul mercato”“La pubblicità è il messaggio della tua attività. Il branding è il messaggio che ricevi dai consumatori” Ma cosa significa tutto questo? Una parte del problema è che i marketer hanno la tendenza a rimanere intrappolati in un linguaggio tecnico che, in realtà, può diventare privo di significato per gli altri. Ecco quindi la mia proposta, pensata per il proprietario della piccola impresa. Non per gli addetti al marketing.

Marketing: conoscere il cliente e intercettare i suoi bisogni

“Marketing” è un termine molto confuso perché è di natura estremamente ampia e comprende una grande varietà di discipline. Il Marketing è un complesso di azioni di cui fanno parte: ricerche di mercato, sviluppo di prodotti, determinazione dei prezzi, assistenza ai clienti, siti web, brochure, social media, SEO, pubblicità, pubbliche relazioni, pianificazione di eventi, blogging, community… e potremmo proseguire, sono tutti sottoinsiemi di marketing. Come lo sono il branding e la pubblicità (da qui la confusione). E mentre tutti rientrano nel campo del marketing, ognuno di essi è una disciplina diversa che si avvale di un set di competenze diverse. Ciò che è bene ricordare è che il marketing è un processo dinamico. Si tratta di un processo attraverso il quale la tua azienda acquisisce e mantiene i clienti. Come il tuo business acquisisce e mantiene i clienti sarà diverso da come un’altra azienda li acquisisce e mantiene. In definitiva tutto si riduce a conoscere il cliente:

  • Capire chi è il cliente e di cosa ha bisogno o voglia
  • Sviluppare prodotti e servizi che possano essere di suo interesse
  • Posizionare tali prodotti e servizi in modo che possano essere facilmente disponibili
  • Comunicare e promuovere efficacemente tali prodotti e servizi

Il marketing può essere definito come un processo sociale e manageriale diretto a soddisfare bisogni ed esigenze attraverso processi di creazione e scambio di prodotto e valori. È l’arte d’individuare, creare e fornire valore per soddisfare le esigenze di un mercato di riferimento, realizzando un profitto: delivery of satisfaction at a price.

Giancarlo Pallavicini

Branding: conoscere se stessi e ciò che si vuole trasmettere

Chi siamo? Chi serviamo? Come siamo diversi? Quale problema risolviamo per i nostri clienti? Queste sono le domande fondamentali del Branding. Il Branding, noto anche come Brand Development, è il lavoro interno e interiore che è alla base di tutto ciò che si farà nella propria impresa. Tutto inizia da qui. Il tuo business. Prima di poter determinare a chi sono dedicati i tuoi prodotti o quale problema risolverai e a chi, prima ancora di poter costruire un’impresa su queste basi, è necessario capire esattamente di cosa si tratta. Devi conoscere a fondo la tua storia. Certo. Tu crei dei prodotti. Ma cosa rende i tuoi prodotti diversi, migliori di tutti gli altri? La qualità superiore? Il basso costo? I tuoi valori e i tuoi obiettivi sono ciò che daranno l’anima al tuo business e ti distingueranno. I tuoi valori sono ciò che ispireranno il tuo team e ti connetteranno ai tuoi clienti. Però, non puoi raccontare la tua storia finché non la conosci.

È il cuore di tutto il lavoro di creazione del Marchio, è il branding. E, non ho intenzione di mentirti, questa è solo la punta dell’iceberg. Cose come la strategia del marchio, la creazione dei loghi, le forme, gli schemi di colore, il messaggio che vuoi diffondere e mantenere nella testa dei tuoi clienti per tutto il tempo che serve. Il lavoro di mantenimento è parte integrante dell’equazione del branding. Ma volendo semplificare al massimo, tutto si riduce a capire chi sei, cosa rappresenti e cosa desideri offrire ai clienti.

Il Branding è l’arte di diventare conoscibile, credibile ed affidabile.

John Jantsch

Pubblicità: pagare qualcuno per parlare di te al tuo cliente

Le persone hanno la tendenza ad utilizzare “pubblicità” e “marketing” come sinonimi. La pubblicità non è la stessa cosa del marketing. Ripeto. La pubblicità non è la stessa cosa del marketing. Come i social media, la pianificazione di eventi, ecc, la pubblicità è un sottoinsieme del marketing. In generale, quando sento alcuni imprenditori dire che, “La nostra Azienda non è pronta per il mercato”, e lo sento spesso, ciò che realmente significa è che non sono pronte a spendere soldi per la pubblicità. E di solito hanno ragione. Non sono pronte a fare pubblicità. In termini più semplici, la pubblicità è:

  • Creare una inserzione sui Media
  • Pagare un soggetto terzo per gestire una campagna promozionale
  • Pagare un soggetto terzo per lanciare un inserzione sulla propria piattaforma

Una delle ragioni di questa confusione è che la pubblicità era (in passato) un pezzo molto più grande – e costoso – della torta del marketing. Se si desiderava promuovere la propria attività si doveva pagare per gestire un annuncio in un determinato luogo. E quel posto era di solito la TV, la radio, la stampa, la pubblicità diretta, cartelloni pubblicitari all’aperto o banner pubblicitari digitali.

I social media e i blog hanno cambiato tutto. Le opzioni disponibili per l’invio del tuo messaggio sono esplose. Adesso c’è un’abbondanza di strumenti e tattiche che puoi usare per promuovere il tuo business – dal mantenere un blog sul tuo sito web allo scattare le tue foto e caricarle su Instagram. Nessuno dei quali richiede il pagamento di una terza parte per gestire una inserzione al posto tuo. A meno che non paghi qualcun altro per pubblicare un annuncio su una piattaforma che non possiedi, non stai facendo pubblicità. Stai facendo inbound marketing. Quindi… certo. A volte le linee si confondono ulteriormente. E mentre marketing, branding e pubblicità sono in pratica interconnessi, i termini non sono sinonimi. Usare la parola giusta al momento giusto può fare la differenza. Nel mondo degli affari, può fare un mondo di differenza. Quando usiamo la terminologia giusta possiamo essere compresi meglio. Quando saremo più comprensibili, potremo fare di meglio. E quando stiamo facendo del nostro meglio, possiamo costruire un business migliore.

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